Tra color che son sospesi

Il caos cosmico ha preso domicilio presso casa nostra: è arrivato con una certa irruenza e per fargli spazio se la sono data a gambe diversi pezzo di arredamento che erano sopravvissuti a molti traslochi… ma non ha questo! Abbiamo salutato definitivamente 6 sedie, un divano, uno specchio, 2 comodini, una cassettiera e probabilmente qualche altra cosa che ho già eliminato dai miei ricordi. Abbiamo detto addio pure all’auto. E sabato ci abbandonerà anche il divano. Insomma, un fuggi fuggi generale alla ricerca di nuovi  affettuosi proprietari.

Insomma, siamo in piena stagione “Fuori tutto – venghino siori venghino, ci sono affari per tutte le tasche!”. Un pezzo alla volta stiamo vendendo mobili e ammennicoli vari, una specie di garage sale all’americana supportato da potenti mezzi quali Ebay, Secondamano e Subito.it.

Se da un lato tutto questo ha un risvolto direi quasi catartico, dall’altro però l’euforia della partenza si mescola spesso e volentieri ad una sensazione di provvisorietà che può essere divertente quando sei in campeggio ma ti scombussola un po’ la vita se ti rendi conto che hai davanti a te ancora 2 mesi e mezzo di equilibrismi tra scatoloni e carenza di mobilio.

Funambula

Devo ammettere però che nel complesso questa situazione si sta rivelando un grande allenamento di elasticità mentale e adattamento ambientale per tutta la famiglia:

  • il libero pensatore sta affrontando alla grande la direzione generale della logistica (che è un lavoraccio infernale, che nessuno che non ci sia passato può comprendere e gli sono grata per aver messo da parte in questi mesi tante cose per occuparsi lui di tutto) e come il miglior battitore d’asta di Christie’s sta piazzando merce a destra e a manca. Il tutto senza perdere un solo colpo e soprattutto senza rinunciare al sorriso.
  • lo gnomo ormai è abituato ad uscire di casa alla mattina e ritornare al pomeriggio in un luogo diverso dove manca ogni giorno qualche cosa in più e dove gli arredi rimanenti vengono spostati quotidianamente a seconda delle nuove necessità. Se la cava alla grande anche se negli ultime settimane gli abbiamo cambiato il letto, venduto il suo comò Ikea ed eliminato la sua libreria.
  • io sono un po’ in sbattimento all’idea di dormire per i prossimi mesi su un materassino da campeggio perché una delle poche certezze della mia vita è che non sono una tipa da campeggio. Detto questo, il disordine e l’aria di partenza si sono incontrati nel mio cervello, hanno fatto amicizia e hanno imparato a convivere allegramente.

Devo solo ricordarmi che essere “tra color che son sospesi” non è necessariamente una cosa negativa (io d’altra parte non sono Virgilio e non ho il problema del limbo da risolvere), anzi. Alla fine ai funamboli è riservata una visione del mondo che chi ha paura di prendersi certi rischi difficilmente potrà mai godersi.

Musante

2 thoughts on “Tra color che son sospesi

  1. Alla mia stupenda AMICA Miky:

    Lentamente muore
    chi diventa schiavo dell’abitudine,
    ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
    chi non cambia la marcia,
    chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
    chi non parla a chi non conosce.

    Muore lentamente chi evita una passione,
    chi preferisce il nero su bianco
    e i puntini sulle “i”
    piuttosto che un insieme di emozioni,
    proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
    quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
    quelle che fanno battere il cuore
    davanti all’errore e ai sentimenti.

    Lentamente muore
    chi non capovolge il tavolo,
    chi è infelice sul lavoro,
    chi non rischia la certezza per l’incertezza per inseguire un sogno,
    chi non si permette almeno una volta nella vita, di fuggire ai consigli sensati.

    Lentamente muore chi non viaggia,
    chi non legge,
    chi non ascolta musica,
    chi non trova grazia in se stesso.

    Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio,
    chi non si lascia aiutare
    chi passa i giorni a lamentarsi
    della propria sfortuna o della pioggia incessante.

    Lentamente muore
    chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
    chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
    chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

    Evitiamo la morte a piccole dosi,
    ricordando sempre che essere vivo
    richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.

    Soltanto l’ardente pazienza
    porterà al raggiungimento
    di una splendida felicità.

    GRANDE MIKY!!!!!

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